SINDACI, vittoria d’autorità

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Il campo di calcetto è una spiagga delle Maldive. Il desiderio nemmeno troppo nascosto di alcuni amici che preferiscono il pallone ad una donna, con il primo la brutta figura è qualcosa di poco conto, con la seconda invece in gioco c’è molto di più. Se con una donna fai cilecca non avrai una seconda possibilità, se sbagli, il pallone ti perdona e torna da te nell’azione successiva. Si gioca al coperto, mancano gli i globetrotters Bruno Micomonaco, rimasto a casa a coltivare i suoi gerani da asporto, e l’assenza più illustre è quella di Luca Piccolo: cannibale in campo e assatanato di fauna fuori dal green. Sindaci contro Peppe’s Team, partita giocata sul filo del rasoio per 50 minuti, ma sono gli ultimi dieci quelli che contano e le autorità si sono imposte con tre reti di scarto; un evidente calo fisico e la scarsa precisione nella metà campo avversaria, hanno fatto pendere la bilancia dalla parte di Landi e compagni.

SINDACI

Marco ‘Gabbo’ Gabaldo. Il portierone si fa bucare con parabole incredibili, quando si alza l’asticella e si avvicina il traguardo, lui c’è e tira la riga davanti alla sua porta. Il Van Der Sar nero. 7,5.

Nicola ‘Cassiere’ Bendini. Per il ‘Bendo’ essere alla cassa a contare soldi degli altri, o giocare a calcetto è la stessa cosa. Tutto quello che tocca diventa ora. Re Mida. 8.

Francesco ‘Cap’ Cattaneo. Il graduato è meno egoista del solito, passa la palla ai compagni e trova la porta per bucare il portiere. Tecnico. 7.

Dino ‘Sindaco’ Landi. Gioca con il turbante, sembra il buon Rudy Krol, una delle colonne portanti dell’Olanda che arrivava sempre seconda ad ogni competizione. Geometrico. 7,5.

Claudio ‘atomic fly’ Ianniciello. I piedi sono quelllo che sono, ma lui punzecchia gli avversari con il suo moto perpetuo. Zemaniano. 7.

 PEPPE’S TEAM

Mario ‘Prelato’ Prete. Assomiglia al ragno nero Lev Yashin, il portierone russo scomparso il 20 marzo 1990, il pugliese però è un estremo difensore sui generis. Compie autentici miracoli, gioca anche qualche minuto in avanti.

Multiuso. 7. Giuseppe ‘Peppe’ Inturre. Danza sulla palla al pari di Nicolò Paganini e Roberto Bolle, scarta cioccolatini per i compagni e segna pure. La classe non è il vino Tavernello. 7.

Luigi ‘The Wall’ Gardenghi. Gioca in difesa, fa ammattire gli avversari con le sue marcature da sandwich, si propone anche in avanti con buoni risultati. Collante. 6,5.

Daniele ‘Abracadabra’ Padovani (nella foto). Vira sul pallone come uno skipper che partecipa all’America’s Cup, segna da posizioni incredibili, lotta e manda in gol i compagni. Trascinatore. 7,5.

Antonio ‘Cafù’ Montefusco. Fa il pendolino sulla fascia, cerca di giocare per i compagni quando le giocate lo richiedono; infila la porta in due occasioni e nella seconda trova il pertugio giusto sfruttando un grande assist di Padovani. Il Cafù bianco (meno talentuoso ma più italiano). sv. twitter amontefusco71

LE PAGELLE DEL GIOVEDI’

La partita del giovedì sera non delude le attese. Dieci leoni infreddoliti si danno appuntamento sul green cercando di somatizzare l’astinenza. E’ un match veloce, con belle giocate da una parte e dall’altra, la spuntano i discepoli del sindaco: predicano, fanno inchini e piroette, badano al sodo fino al momento in cui il risultato è in cassaforte. Gli Scambisti ce l’hanno messa tutta finchè il fisico ha tenuto, poi appena l’effetto del viagra è terminato, gli avversari si sono arrampicati sul cornicione della vittoria. Affermazione meritata e soprattutto molto larga, quando vedi il sangue, devi azzannare la preda e finirla.

 

 

 

SINDACO TEAM

 

Galibaldi. Il portierione dei mille c’è. E’ una furia rossa, esce bene, chiude lo specchio della porta quando serve. Concierge. 7.

 

Dino ‘Sindaco’ Landi. Il Claudio Gentile guelfese, lui però è molto più tecnico. Quando avanza in attacco è un caterpillar senza argini. Infila il figlio Valerio senza nessuna pietà. Geometrico. 7,5.

 

Luca ‘Gargano’ Piccolo. Mentre gli altri camminano sulla terra, lui prende un aperitivo su Marte. Cazzo che giocatore! Riflessi un po’ appassiti dalla fauna umana. Lui usa il copertone. Vitellone. 8.

 

Francesco ‘Cap’ Cattaneo. Parafrasando una celebre pubblicità “toglietegli tutto ma non il pallone. Numeri d’alta classe. Slalomista. 7.

 

Antonio Montefusco. Sul campo fa una specie di test di Cooper correndo incessantemente da una parte all’altra. Gioca al servizio per i compagni, non ha la forma dei giorni migliori. Neutrale. sv.

 

SCAMBISTI

 

Valerio ‘Kim’ Landi. Il ragno nero toglie pure le mosche dalla traversa. Si distende in grandi parate, becca gol da suo padre che non segnava un gol dal giorno del battesimo del secondo figlio. Tarantolato. 8.

 

Daniele Padovani. Abracadabra. Mentre i cinghiali vanno in letargo, il ‘Pado’ spiana la doppietta e centra il bersaglio in movimento. Con le sue virate improvvise sembra uno skipper. Lestofante. 7,5

 

Bruno ‘Pendolino’ Micomonaco. E’ come cervo che esce di foresta. Lui la foresta la conosce molto bene, ci ha fatto la carriera militare senza colpo ferire. Un treno in movimento sul campo verde, si vede che è in astinenza da tempo. Naturalista. 7

 

Giuseppe ‘Pep’ Inturre. Sembra l’Altafini dei tempi migliori. Per lui fra giocare a calcetto e mangiare una vellutata ai funghi c’è poca differenza. Prelibato. 7.

 Luigi Gardenghi. E’ una roccia che si muove per il campo. Sa il fatto suo mettendoci tanta esperienza. Indispensabile. 6,5.