13/60/52 codice genetico

13/60/52 codice genetico

E’ un pentagramma, fa scorrere note, accarezza libellule fra specchi d’acqua di mille città. Le mani vanno liberamente un po’ a destra e un po’ a sinistra, sono corpi sudati da adrenalina. Una faccia nota mi saluta attraverso il vetro dell’auto, lo prendo quello sguardo senza che si conceda fino in fondo. Sono repliche felici, notizie attese, candeline da spegnere. I numeri da giocare sulla ruota di una melodia sacra come la Divina Commedia. Un elenco non finisce mai di stupire, è una brezza guascano, manifesto di un’Italia guascona e restia maladanta di una ricchezza che viene e che va, spazzata da tasse e idiozie. E’ un fremito felice, sparge le sue note, il pentragramma non è mai vuoto e dilata l’anima, svuota parole che chiamano altre parole; nelle viscere qualcosa resterà, sono isteriche esplosioni, fanno a cazzotti con le costellazioni. Uomini giocano a biliardo, poco lontano, nell’oscurità un gatto mangia avanzi di magia; pure lui balla sulle note uscite dal pentagramma a miracolo mostrar. E’ una vita di rincari, la benzina bussa alla porta chiedendo il dazio alle tasche piene di energie, argomenti, note e musica. Quel pentagramma ha insegnato a leggere fanciulli con il grembiulino, ha visto passare i banchi e i compagni di scuola, i libri sdruciti come i jeans, i gradi scolastici. Il pentagramma ha assistito alle prime pulsioni che si provano nel passaggio dall’adolescenza alla maturità. Ha fatto nascere figli cibandosi di ogni genere d’arte. Numeri nei quadernetti, scritti su diari, note sul pentagramma della vita, riconoscenza e istinto sono i sentimenti di oggi. Un colpo di spazzola, la solitudine sconosciuta arriva subito, ti lascia inerme davanti ad un vetro dove dietro non c’è nulla. Due occhi che ti osservano e si compiacciono, un po’ si ribellano. Scarpe piene di passi, battiti di un petto sudato di adrenalina, occhi, fiori, libertà e ricompense che verranno. Gli uomini continuano la loro partita a biliardo, fischiettando le note del pentagramma, fuori dal bar gli animali fanno altrettanto masticando un pezzo zeppo di mitologia. Un mantello di canzoni, piccoli frammenti di poche cose, inermi davanti alla grandezza di un cielo frastagliato che prende forma a Correggio e si estende oltre…. Un mantello di applausi e un unico codice genetico: tredici-sessanta-cinquantadue. (su twitter amontefusco71)

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